DIETA MEDITERRANEA E CHEMIO

I componenti della dieta mediterranea

Cos’è la dieta mediterranea ?

Può essere utile in quest’ambito?

Cos’è la Dieta Mediterranea

La Dieta Mediterranea Tradizionale (DM) è il patrimonio di millenni di scambi di persone, culture e alimenti di tutti i paesi del bacino del Mediterraneo. 

È stata alla base delle abitudini alimentari nel corso del XX secolo in tutti i paesi della regione, originariamente basate su modelli agricoli e rurali.

Tuttavia, la DM tradizionale sta da tempo progressivamente cambiando, a causa della diffusione capillare dell’economia di tipo occidentale, della cultura urbana guidata dalla tecnologia, nonché della globalizzazione della produzione e del consumo di cibo.

A partire dal Seven Countries Study degli anni ’50, sappiamo quali alimenti erano consumati più o meno frequentemente nell’area mediterranea, un modello seguito principalmente dalle società rurali povere. Ciò ha portato a definire la DM come un modello alimentare ricco di alimenti vegetali (cereali, frutta, verdura,legumi, frutta a guscio, semi e olive), con l’olio d’oliva come principale fonte di grassi aggiunti, insieme a un consumo da elevato a moderato di pesce e frutti di mare, consumo moderato di uova, pollame e latticini (formaggio e yogurt), basso consumo di carni rosse e un moderato apporto di alcol (principalmente vino durante i pasti). 

Il pioniere Seven Countries Study e numerosi e sempre più recenti studi epidemiologici hanno stabilito i benefici per la salute associati all’adesione al modello di dieta mediterranea (MDP), principalmente in relazione alla riduzione del rischio di sviluppare la sindrome metabolica, il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcune malattie neurodegenerative e tumori. 

Questo modello ritenuto sano e tradizionale è stato reso popolare dal 1995 utilizzando la famosa rappresentazione piramidale che evidenzia graficamente i gruppi di alimenti da consumare giornalmente, settimanalmente o meno frequentemente. Inoltre è stato poi introdotto un indice o punteggio per valutare l’adesione alla DM, consentendo un migliore studio degli effetti di questa sulla salute e rispetto alle altre diete.

Per venire ai giorni nostri, quasi tutte le società scientifiche internazionali considerano ancora la dieta mediterranea la migliore possibile e “la” dieta da seguire per quasi tutti, sani e malati (purchè in assenza di controindicazioni specifiche al consumo di qualche suo componente).

In breve, dando qualche numero…

  • Considerata la migliore dalle Società Scientifiche dal punto di vista salutistico 90% 90%
  • Utile al malato neoplastico? Si se fragile e con difficoltà digestive, con le dovute correzioni 60% 60%
  • Serve come potenziamento della Chemioterapia? Chiaramente no. 10% 10%

Valutazione della dieta e considerazioni generali

Ecco i punti salienti del problema (che difficilmente troverai sulla maggior parte dei siti a tema nutrizione, salute, ecc.).

Ricordiamo innanzitutto che molte società scientifiche nazionali e internazionali tendono a emanare linee guida che fanno riferimento ad un comune consenso scientifico che può anche risalire ad un decennio precedente. Ovvero non vengono minimamente considerati i recenti studi più innovativi e quelli più “rivoluzionari” , appunto perchè non ancora validati e accettati dalla comunità scientifica di riferimento. Il che, se vogliamo, può anche essere corretto. Dal loro punto di vista. Le novità devono essere metabolizzate, e ci vuole tempo.

L’amore per la dieta mediterranea deriva principalmente dalla “scoperta” degli americani che una dieta diversa da quella praticata negli anni 50 e 60, ricca di grassi saturi e carne, oltre che di zuccheri raffinati, che portava ad un aumento vertiginoso della frequenza di obesità e tumori, poteva essere sostituita efficacemente (e vorrei vedere!) da un diverso stile alimentare, quale quello, appunto, dei popoli mediterranei.

Nel confronto tra le due diete non c’era proprio storia! Siamo ormai certi che la dieta mediterranea è nettamente migliore di quella “americana” classica sotto ogni aspetto. 

Il rischio di essere affetti nel corso della vita da qualunque malattia metabolica, cronica, tumorale è statisticamente inferiore sposando la dieta mediterranea rispetto a moltissime altre diete del passato.

 

E’ ovvio come ciò sia dovuto all’aumento del consumo di frutta e verdura (cioè fibre vegetali), pesce, cibo integrale, olio d’oliva e viceversa riduzione del consumo di carne rossa, grassi animali saturi e carboidrati raffinati.

La conclusione è quindi questa: la dieta mediterranea riduce la frequenza di neoplasie nella popolazione rispetto alle diete di tipo “americano”. Tutto vero.

Ma non c’è niente di meglio? Non è che ci siamo persi qualche pezzo per strada? 

Non è che magari non abbiamo considerato qualche centinaio, forse migliaio, di studi scientifici pubblicati sugli effetti nefasti del consumo di cereali, anche integrali, sulla nostra salute? Ovvero che il consumo di zuccheri semplici (dolci,ecc.) e complessi (pane, pasta, riso,ecc.) può forse nuocere alla salute, oltre che al peso ?

E non è che non si ha interesse a fare qualche passo oltre la (ottima) dieta mediterranea?

 

  1. Ora però parliamo di trattamenti antitumorali. Qualcuno ha mai parlato di dieta mediterranea, oltre che per la prevenzione dei tumori, come “trattamento” potenziante la chemioterapia ? Certo che no.

Anche perchè, se stiamo all’Europa meridionale, tutti già praticano una forma di dieta mediterranea, più o meno inquinata dal progresso e dalle scelte alimentari sbagliate che inevitabilmente associano a questa.

E quindi come potrebbero “usare” la dieta mediterranea durante la chemioterapia ?

 

 

La risposta finale è quindi: meglio guardare altrove!