DIGIUNO TOTALE E CHEMIO

Quando si è parlato di digiuno totale nell’ambito dei trattamenti chemioterapici per la cura dei tumori ?

Il digiuno, o non mangiare cibo per un lungo periodo di tempo, è ben noto come pratica dietetica fin dall’antichità. Fin dagli anni 70 dello scorso secolo, però, molti guaritori e medici “alternativi” hanno utilizzato questa pratica per “curare” i tumori. 

A quell’epoca le terapie antitumorali erano davvero all’inizio ed era forse lecito cercare disperatamente qualcosa di nuovo.

In Svizzera si fondarono alcune “cliniche” dove si praticava questa tecnica e la cosa ebbe un certo successo, nella totale assenza di valide alternative.

Purtroppo erano periodi dove gli effetti della chemioterapia erano devastanti per il corpo umano. Pertanto un digiuno pressoché totale, se accoppiato ai trattamenti tradizionali, non poteva che aggravare le condizioni dei malati. Molti decisero pertanto di utilizzarlo come unica terapia, con i risultati che si possono immaginare.

Fin da allora il mondo accademico vide con molto sospetto l’uso di queste pratiche. E con ragione.

Ora che si è studiato meglio il problema, con l’impiego degli altri tipi di digiuno molto parziale, sono in molti ad accorgersi che qualcosa di interessante c’è.

Ma certo non in questo tipo di digiuno!

Chi lo desidera può approfondire questa tematica navigando sul web, studiando l’impiego del digiuno assoluto (o quasi) nelle civiltà antiche e, ancora oggi, in alcune regioni del mondo dove sono praticate alcune religioni, come quella islamica, per esempio.

In breve, dando qualche numero…

LA RETE E LE FALSE INFORMAZIONI CHE SE NE RICAVANO

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